Buono a sapersi

Desiderate una relazione su un argomento specifico o avete una domanda che volete che vi chiarisca? Allora fatemelo sapere. Sono felice di saperne di più e posso utilizzare i miei contatti per garantire che tutti noi siamo ben informati e al corrente. Inviatemi le vostre idee e domande a:

Il ruolo della consulenza sociale aziendale delle FFS (NL marzo 2025)

 

Per approfondire le mie conoscenze, ho incontrato la responsabile del servizio di riconoscimento tempestivo e integrazione di HR-AGS  (Arbeitsmarktfähigkeit, Gesundheit und Soziales – indoneità al mercato del lavoro, salute e aspetti sociali) per un incontro rivelatosi molto interessante e istruttivo.

Avevo dei dubbi sulla differenza tra un annuncio in forma anonima e il ricorso alla consulenza sociale. Mi è stato spiegato che anche quest’ultima è tenuta a trattare gli annunci in forma confidenziale e i casi sono coperti dal segreto d’ufficio, a meno che non vi sia una necessità legale di intervento. In questo caso, il datore di lavoro deve farsi carico del suo obbligo di tutela. Altrimenti, la persona interessata può decidere se richiedere una verifica o se preferisce un altro procedimento, come per esempio un colloquio di chiarimento tra le parti interessate.

Se preferite fare un annuncio anonimo, gli specialisti vi raccomandano di aprire la bucalettera interna del tool di annuncio, in modo da permettere lo scambio di corrispondenza. Altrimenti, loro si ritrovano nell’impossibilità di accompagnarvi e sostenervi. A tutela della vostra identità, la corrispondenza avviene comunque in un ambito criptato.

Abbiamo anche discusso della dichiarazione di confidenzialità, che viene firmata da tutte le persone implicate, proteggendo quindi le persone interessate, ma anche quelle accusate. La sua validità è limitata alla durata dell’inchiesta e vi è la possibilità di designare persone di fiducia che vengono escluse dalla dichiarazione, in modo da evitare di dover affrontare da soli questi periodi molto difficili. Durante l’inchiesta, si è può inoltre contare sull’accompagnamento della consulenza sociale.

In Intranet, alla voce “consulenza sociale”, sulla destra si trova il link che porta al processo della consulenza sociale aziendale, con la connessione anche al processo DMB. Vi potete trovare informazioni dettagliate sul procedimento, dall’annuncio sino alla conclusione, che indicano anche quali istanze vengono coinvolte a seconda delle necessità per trattare e decidere sul caso: consulenza sociale e servizio giuridico vengono sempre coinvolte per una prima valutazione della situazione e, in seguito, la consulenza HR non appena si rende necessario un approfondimento. A decidere e a esprimersi non è quindi mai una sola persona o un solo servizio.

Sono lieta di aver avuto l’occasione di fare questo colloquio. Io tengo molto a essere ben informata e connessa e a potervi trasmettere queste informazioni. Solo se siamo uniti, possiamo sentirci sicuri e a nostro agio nel nostro ambiente di lavoro.

La violenza sessualizzata è un problema delle donne? (NL febbraio 2025)

 

La violenza sessualizzata è un problema ampio e importante. Sia quando viene perpetrata dai viaggiatori nei confronti del personale, ma anche quando avviene internamente tra colleghe e colleghi o superiori. Il tema ha fatto molto discutere lo scorso anno, soprattutto nel settore dei trasporti pubblici, e non permetterò che tutto torni a tacere senza miglioramenti significativi.

Mi aveva quindi parecchio stupita che la violenza sessualizzata non fosse tra i temi e i punti chiave definiti dal SEV per il 2025. Sono davvero contenta di essere stata ascoltata e che questa tematica non venga trascurata. Mi è stato inoltre assicurato che anche il SEV ci tiene molto. Grazie mille, si tratta di un segnale forte e chiaro.

A volte mi chiedo perché siano le donne a dover richiamare l’attenzione su tali questioni. Infatti il problema non siamo noi donne! Noi non indossiamo gli abiti sbagliati, non è colpa nostra se giriamo da sole di notte e non è nemmeno sbagliato se prendiamo il posto che ci spetta in ambiti prettamente maschili e rivendichiamo i nostri diritti. Il problema sono gli autori dei delitti, e nella maggior parte dei casi si tratta di uomini. Questo dunque non è problema delle donne ma degli uomini. È un tema che riguarda la società odierna ed è tanto più importante che lo affrontiamo insieme. Solo insieme riusciremo a fare in modo che anche le donne possano essere dove e come vogliono, senza dover temere alcunché, a qualsiasi ora del giorno e della notte.

Sostenuti in ogni evenienza (NL maggio 2024)

 

Spesso, conosciamo meglio i nostri doveri dei nostri diritti, per esempio per quanto riguarda la legge sulla durata del lavoro, i lavori esterni sul treno o la collaborazione con i superiori. Noi siamo corresponsabili del rispetto delle norme sulla durata del lavoro, per cui è importante conoscerle bene e impegnarsi per una loro corretta applicazione nei nostri confronti. Dobbiamo però tutelarci anche sul treno ed esigere il rispetto dei nostri diritti. Un esempio sono le forti esalazioni registrate recentemente nelle cabine di guida. Se non ci sentiamo bene e non siamo più in grado di svolgere in tutta sicurezza il nostro lavoro, dobbiamo annunciarlo subito e, se del caso, abbandonare il treno.

In caso di incertezza, siamo al vostro fianco per accompagnarvi, informarvi e sostenervi, anche in caso di colloqui e chiarimenti con il vostro superiore. Questa disponibilità comprende anche le situazioni in cui, a protezione delle persone, è stata sottoscritta una dichiarazione di confidenzialità, che non può però privarvi del diritto di essere accompagnati ai colloqui da una persona di fiducia del SEV.

Non vi lasciamo soli, poiché l’unione fa la forza.

"Non si può più dire niente…!" (NL giugno 2024)

 

Spesso si sente questa frase. Sì, lo ammetto, è diventato più difficile e nemmeno io mi esprimo sempre in modo politicamente corretto. Ma la novità non è che non si possa più dire nulla, è che molte donne, minoranze e persone che finora non avevano voce in capitolo, oggi non sono più disposte a tollerare battute o complimenti inappropriati e allusioni sgradite. Fortunatamente, oggi è possibile ascoltare sé stessi e opporsi a ciò che risulta fastidioso e sgradevole.

In fondo, basterebbe chiedersi in ogni momento: direi questo anche a mia figlia? Direi questo al mio superiore? O come mi sentirei se domani venisse scritto sul giornale? Non è poi così difficile.

Vorrei segnalarvi un opuscolo del SEV. Si chiama "Rischi psicosociali sul posto di lavoro". Se ci sentiamo a disagio in una situazione, pensiamo di essere vittime di mobbing, discriminati, ecc., possiamo annotarlo su questo libretto, che ci aiuterà quando vorremo segnalare questi casi tramite il servizio sociale del datore di lavoro. Potete ottenerlo da me (scrivendo a ). Informatevi su quale supporto il vostro datore di lavoro vi può offrire. O chiedete a noi. Siamo qui per aiutarvi.

Dover decidere se essere mamma o macchinista? Insostenibile al giorno d’oggi! (NL aprile 2024)

 

Le macchiniste che vogliono pianificare la loro vita famigliare hanno grossi problemi. Per proteggere il figlio che portano in grembo, dal primo giorno di gravidanza non possono più lavorare sul treno. A causa del periodo di gravidanza e del susseguente congedo di maternità di quattro mesi, perdono anche la pratica di guida. Se non riescono a mantenere la pratica di guida minima di 200 ore all’anno, l’UFT pretende un esame pratico consistente in una corsa di prova accompagnata. Succede però anche che le FFS esigano una ripetizione parziale o persino completa dell’esame teorico.

Le difficoltà di trovare un impiego alternativo adeguato alle macchiniste durante il periodo di protezione della mamma inducono spesso le colleghe a ritornare il più presto possibile sulla locomotiva. Adesso però le FFS sostengono che le madri che allattano, rispettivamente che tirano il latte, compiono un’infrazione. Noi non siamo d’accordo e riteniamo che ciò sia in contrasto con le disposizioni di legge. La protezione delle madri deve valere durante la gravidanza e i quattro mesi seguenti. Vi è poi il periodo di allattamento che deve essere oggetto di una valutazione del rischio separata.

Se ciò venisse applicato come lo intendono le FFS, una neomamma non potrebbe più lavorare sul treno per almeno due anni, a seconda di quanto tempo vuole allattare il figlio o la figlia. Ciò complica però inutilmente il rientro ed è più che dubbio che le donne siano disposte a riaffrontare tutto il percorso per ottenere le varie certificazioni. L’alternativa che permetterebbe loro di evitare queste difficoltà sarebbe di arrendersi e rinunciare ad allattare. Oggigiorno, deve tuttavia essere possibile conciliare famiglia e professione, soprattutto laddove il datore di lavoro utilizza questo argomento come propaganda.

Io continuerò ad impegnarmi per questo

Resoconto dell’incontro WIR (Women In Rail) di Varsavia (NL dicembre 2024)

 

Il 13 e 14 novembre scorsi, ho avuto l’opportunità di partecipare all’incontro a livello europeo di Women in Rail a Varsavia, che ha riunito rappresentanti di imprese ferroviarie e di sindacati di 14 paesi. Women in Rail è un’entità basata su una convenzione tra partner sociali sottoscritta anche da FFS e BLS con lo scopo di portare un maggior numero di donne nel settore ferroviario.

Con i tempi politici che stiamo vivendo, l’unione solidale risulta ancora più importante. Occorrono modifiche strutturali, un cambiamento di mentalità, un approccio creativo e una ridefinizione dei ruoli. Noi dobbiamo poterci sentire sicure e ben rappresentate anche in quanto donne. Senza voler rendere tutto unisex, riteniamo sia giunta l’ora di un mondo rispettoso dei generi, anche quando si discute di abiti di servizio o di installazioni sanitarie.

I datori di lavoro si sono resi conto di aver bisogno di più donne per poter occupare i posti anche in futuro. Purtroppo, però, sovente si limitano a formulare obiettivi omettendo invece di definire cosa sono in grado di offrirci per raggiungerli. A questo incontro mi sono poi mancate altre colleghe attive sul territorio, che sarebbero state in grado di meglio precisare le nostre necessità e i nostri auspici sul lavoro.

Work-Life-Balance non può essere solo uno slogan, ma deve divenire un concetto applicato concretamente con la possibilità di lavorare a tempo parziale o di modificare i propri turni di lavoro. Non ci si può limitare a predicare una tolleranza zero, ma occorre un accompagnamento e un controllo che permettano a tutte e tutti di sentirsi sicure e sicuri sul lavoro. Applicando questa convenzione tra parti sociali, avremo un miglioramento delle condizioni di lavoro per tutti noi.

Il tempo delle discussioni su questo argomento, della stesura di liste e della definizione di obiettivi è ormai scaduto. Le nostre condizioni sono chiare e ora vanno finalmente applicate!

Retrospettiva e prospettive – Donne LPV Gennaio 2024

 

Per me, quest’anno era particolarmente importante ottenere miglioramenti sul tema delle molestie. Da tempo, avevamo chiesto di svolgere un’inchiesta sul tema che permettesse di quantificarne la portata, in modo da poterlo meglio controllare e richiedere misure adeguate. Mi fa quindi molto piacere che finalmente ciò sia stato fatto presso le FFS. Il semplice svolgimento di questa inchiesta ha aiutato alcune di noi a denunciare situazioni incresciose. Grazie per il vostro coraggio, ma grazie anche a tutte coloro che hanno partecipato all’inchiesta. Per me, l’argomento è però lungi dall’essere esaurito e continuerò a insistere affinché la «tolleranza zero» non resti un concetto espresso sulla carta, ma venga anche applicato.

L’anno prossimo, intendo battermi per una miglior conciliabilità tra vita sociale e professionale. Si tratta di una rivendicazione di “Women in Rail”, ossia dell’accordo europeo sottoscritto anche da FFS e BLS. La nostra vita sociale e famigliare deve essere pianificabile, grazie alla possibilità di esprimere desideri sui giorni di lavoro, di richiedere giorni liberi fissi oppure fasce di turno. Vi chiedo di annunciarmi i vostri problemi, in modo da poterli affrontare e trovare soluzioni adeguate per tutte.

Non intendo mollare la presa, ma battermi con voi e sono lieta di farlo.

Meglio fare domanda di assistenza giuridica? (NL ottobre 2024)

 

A volte ci sono questioni alle quali da soli non siamo in grado di rispondere. Per fortuna abbiamo il nostro sindacato che ci protegge le spalle e ci appoggia in caso di dubbi e problemi, o ci affianca se dobbiamo affrontare colloqui difficili.

Una domanda al SEV che abbisogna di ulteriori chiarimenti può significare anche la necessità di presentare una richiesta di assistenza giuridica. Un passo che potrebbe far pensare ad avvocati e tribunali, in effetti non è sempre così. Il fatto è che se non si presenta una simile richiesta, per ragioni di protezione dei dati il Servizio giuridico si scontra con ostacoli di tipo legale. Dunque, la strada per chiarire una certa questione o per risolvere un dato problema passa per forza da qui, e ha una sua logica. Fino a dove debba spingersi tale chiarimento, dipende dalla decisione del singolo.

Anche per questo una domanda di protezione giuridica non dev’essere un ostacolo, ma è bensì necessaria per dar modo al Servizio giuridico di assistervi in maniera competente e affidabile e di accompagnarvi ai colloqui con i superiori.

Per altre informazioni si veda a questo link:
https://sev-online.ch/it/i-tuoi-diritti/berufsrechtsschutz.php/

È pure possibile annunciarsi a uno dei seguenti servizi sociali dei rispettivi datori di lavoro.

 

FFS:
compliance.ffs.ch
in Intranet: Servizio segnalazioni riservate
in Intranet: Consulenza sociale, e-mail: /
Tel: 051 285 22 22 (anche le segnalazioni sono trattate in modo confidenziale)

 

BLS e RhB:
www.movies.ch

 

Zentralbahn
Consulenza sociale in comune con le FFS

 

Avete bisogno di aiuto, di altre informazioni o di un sostegno, prendete contatto con noi.

Esclusione dagli aumenti salariali annuali – FFS (NL novembre 2024)

 

Talvolta sorgono incertezze sulla possibilità di essere esclusi dagli aumenti salariali annuali a seguito di un’assenza dal lavoro, in particolare nei casi in cui l’assenza è dovuta alla protezione della madre.

La direttiva K 140.3 sulla retribuzione del personale, valida da gennaio 2024, stabilisce che collaboratori e collaboratrici che nell’anno precedente hanno lavorato meno di tre mesi vengono esclusi/e dagli aumenti salariali annuali, precisando però che da questa disposizione sono escluse le assenze dovute a congedo di maternità o paternità.

Se avete altre domande, non avete che da contattarci – uniti siamo forti.

Ogni aggressione è una di troppo (NL febbraio 2024)

 

Riprendo volentieri il titolo di un articolo delle FFS per il personale del treno. Trovo importante che anche noi discutiamo di questa problematica al nostro interno. Pure noi dobbiamo poterci sentire al sicuro mentre viaggiamo da soli in piena notte. Sia per attraversare gli scompartimenti al cambio di cabina, ma anche quando dobbiamo ricoverare il treno alla fine del turno. Oppure ogni volta che ci troviamo in una stazione periferica senza alcun aiuto nelle vicinanze o all’esterno, tra i binari.

Se si presentano situazioni di incertezza o di pericolo, allestite una segnalazione ESQ. Spero che così potremo ottenere di non dover più ricoverare da soli un «treno problematico», ma che avremo il sostegno della Polizia dei trasporti o di una/un collega e non verremo più lasciati a noi stessi di notte. Sosterremo inoltre la proposta fatta all’Assemblea dei delegati dai colleghi del deposito di Brugg «Più sicurezza per il personale di locomotiva durante il ricovero dei treni».

Insieme possiamo riuscirci – insieme siamo forti!

Assenza attività di guida (NL aprile 2023)

 

Intorno al tema girano sempre molte domande e incertezze: come viene regolato il tutto? Quando non è più permesso guidare? Il procedimento è regolamentato in modo chiaro. Il processo ha inizio con un’assenza lunga più di 4 mesi e il mancato rispetto dell’esperienza minima di guida (200 ore per mac. Cat B). È inoltre importante sapere se è già stato sostenuto un esame periodico. In tal caso, al personale di locomotiva viene attribuita più routine e l’assenza può durare fino a sei mesi.

Su questa base, CLP o PEX decidono in merito al bisogno di formazione e alla necessità di svolgere un esame teorico oppure pratico.

Se avete avuto un’assenza prolungata o avete in programma di averne una, assicuratevi di chiarire presto la situazione per pianificare correttamente il ritorno al lavoro. Se avete domande o siete insicuri, rivolgetevi a noi. Le nostre esperienze e conoscenze ci aiutano a far rispettare i nostri diritti e ci rendono forti.

Stop! A discriminazioni, mobbing e molestie (NL novembre 2023)

 

Ti senti coinvolto/a?  

Le FFS intendono contrastare questi fenomeni in modo più incisivo. Appoggiamo questa iniziativa con grande favore. Tuttavia, senza segnalazioni concrete, è molto difficile farlo. Per questo motivo, tra il 13 novembre e l’8 dicembre 2023 verrà svolto un sondaggio. Le risposte saranno analizzate in forma anonima da una società di ricerca e consulenza esterna. Verranno consegnate alle FFS in forma riassuntiva, senza possibilità di risalire alle singole persone. 

Solo insieme possiamo contrastare il mobbing in tutte le sue forme, le molestie di natura sessuale o personale e gli insulti. Va applicata la tolleranza zero. Pertanto, se vi sentite coinvolti o se assistete a episodi di questo tipo nel vostro ambiente di lavoro, date una mano. 

Insieme possiamo riuscirci – insieme siamo forti! Quindi: partecipate al sondaggio delle FFS. 

(Per domande sull’anonimato, rivolgersi direttamente a icommit: 043 266 88 77, ).

Esame medico d’idoneità per macchiniste FFS (NL ottobre 2023)

 

Visita medica ferroviaria dal dottore – o dalla dottoressa?

Quasi nessuno ci va volentieri, ma la visita presso il servizio medico è indispensabile per l’esame di idoneità medica. In ambito privato possiamo scegliere lo studio medico e decidere autonomamente se farci visitare da un dottore uomo o donna. Il luogo è prescritto dal datore di lavoro. Le macchiniste hanno tuttavia il diritto di chiedere per la visita un medico donna (Ordinanza 1 concernente la legge sul lavoro, RS 822.111, capitolo 3, sezione 1, art. 43). Se una macchinista desidera fruire di questa possibilità, può contattare l’Health & Medical Service (HMS) al numero 058 900 76 11 o scrivere un’e-mail a . In questo modo sarà possibile organizzare e fissare la visita presso un medico donna.