Il problema si chiama RAILFIT 20/30

La mancanza di macchinisti e i ritardi sono solo la punta dell'iceberg

Durante la conferenza stampa di lunedì, le FFS hanno riconosciuto pubblicamente gli errori commessi sulla puntualità. In evidenza è stata messa la mancanza di macchinisti. Ma questa è solo la punta dell’iceberg. Il vero problema si chiama però Railfit 20/30.

I problemi sollevati durante la conferenza stampa sono risentiti anche dai viaggiatori a tal punto che non possono più essere trascurati. È positivo che la direzione delle FFS abbia finalmente ammesso di aver commesso degli errori. Ma che dire della mancanza di personale treno, clean, manutenzione, RCT e gestione degli eventi e personale di manovra?

Barbara Spalinger, vicepresidente SEV: Stop alle riorganizzazioni – vogliamo una pausa di riflessione!

La mancanza di personale ha un nome e si chiama Railfit. La riorganizzazione iniziata freneticamente nel 2016, ha portato a numerose riorganizzazioni e ci chiediamo chi riesce ancora a vederci chiaro. L’unica cosa che è sempre stata chiara era l’obiettivo di Railfit: risparmiare. Non è importante se in tutto questo l’azienda diventa instabile, se i dipendenti di lunga data lasciano l’azienda assieme al loro know-how, mentre chi rimane deve assumersi tutta la mole di lavoro supplementare. Tutte queste domande la direzione del gruppo né se le è poste, tantomeno gli sono interessate. Il risultato di questa visione puramente volta a scopi finanziari è lì da vedere.

Il SEV si è sempre opposto a queste pericolose misure di risparmio. Le sue preoccupazioni si sono quasi tutte avverate. Ora è arrivato il momento che la direzione del gruppo corregga il tiro. Chiediamo una pausa di riflessione per tutte le riorganizzazioni in corso e una rinuncia a tutte le misure che non hanno un chiaro valore aggiunto sia per l’azienda che per i dipendenti.